Alici nel paese delle meraviglie

Posted: April 24th, 2008 | Author: | Filed under: Les fleurs de l'abîme | 5 Comments »
Alice

 

Andavano al mercato, lui e la sua nuova mamma in un mantello giallo e appiccicoso. Era
freddo e stava per mettersi a piovere. La mamma aveva quel sacco con le ruote, se lo tirava dietro e faceva un rumore strano e allegro saltellando tra le buche. C’era una signora con la faccia come di terra spaccata che gli parlava, ma lui ancora non sapeva quello che dicesse. E dei bambini che piangevano, più grandi di lui. Ma sapeva che i bambini piangono per niente.

La gente portava un sacco e chi due, e dovevano essere pesantissimi visto come faticavano a sollevarli da terra. C’erano troppi odori nell’aria e non si riuscivano a distinguere. Uno ricordava l’odore del pozzo, poi passando davanti ad un negozio un altro odore gli faceva venire in mente la vernice delle baracche del suo villaggio, ma più forti c’erano odori di cibo, di frutta, di carne. Il mercato era come guardare un nido di formiche colorate. Un uomo chiamava le Anciue! Belle freschesignore Aanciue!, come se chiamasse chissà che spiriti nascosti. E intanto lui e sua madre si avvicinavano affrettando il passo perché cadevano le prime gocce. Quando l’uomo che gridava apparve era basso, coi baffi e agitava le braccia sopra i pesci più grossi e strani che si possano immaginare e mucchi scintillanti di minuscoli pesci argentei e mostri poi, flosci e informi, o duri, rosa, indescrivibili. E intorno altri nascondigli: c’erano tavoli e tavoli di frutta, montagne di ortaggi verdi e viola e arancio e intere carcasse appese dietro le vetrine e negozi, negozi e tavoli e roba tutto intorno. Tutti prendevano quello che volevano. Per un attimo aveva dimenticato tutto, la sua storia, nella pioggia – e la sua mamma gialla che sorridendo gli diceva: tu da qui non te ne andrai.

 

Carlo

 


5 Comments on “Alici nel paese delle meraviglie”

  1. 1 Jack Conti said at 16:02 on April 24th, 2008:

    Caro Carlo,

    Conservo gelosamente questo racconto in una cartellina insieme alla tua opera omnia, che necessita ormai un aggiornamento alla tua ultima produzione…non farai mica il prezioso?
    Secondo me c’è una bella atmosfera in queste poche righe, e la capacità di raccontare una situazione facendo intuire senza cadere nel didascalico o nel patetico.
    Mi piacerebbe riuscire a scrivere un racconto…sono anni che ci tento senza successo, mi pianto dopo due righe, adesso sto tentando un fantasy un pò estremo abbastanza particolare…mah. Chi vivrà vedrà…

    Jack

  2. 2 CRC said at 16:31 on April 24th, 2008:

    Ciao, Jack! Grazie!
    Sì, è un vecchio racconto e come hai visto ho tolto qualcosa… è anche un po’ un’esperimento, sarei curioso di sapere cosa fa venire in mente…
    Anch’io ho una collezione di due righe piantate lì, ma è così che funziona… Spero di leggere presto qualcosa di tuo!

    CRC

  3. 3 anarcosurr said at 17:38 on April 24th, 2008:

    Molto evocative le descrizioni. Il finale anche mi piace, ci sarebbe da discutere a lungo su cosa possa sottintendere… impulsi surrealisti? 😛

    g.

  4. 4 anarcosurr said at 00:29 on April 25th, 2008:

    Credo che riuscire a creare il dubbio nel decifrare gli
    odori
    sia il complimento migliore che possa farti

    token

  5. 5 Nina said at 13:21 on April 25th, 2008:

    Ha poco senso. Forse nessuno… Ma direi che va bene così: per me si tratta di un acciughino!