Birra

Posted: April 28th, 2008 | Author: | Filed under: Les fleurs de l'abîme | 3 Comments »

 

 

Primo sorso. Un gusto forte. Cerchi di seguire gli effluvi che fanno la loro comparsa scomparendo un attimo dopo per far spazio a un altro sapore, che a sua volta svanisce.

Secondo sorso. I caratteri effimeri si affievoliscono sempre più rapidamente, il gusto prende corpo, sempre più pieno. Ti sembra di riconoscere i sapori che altri hanno individuato per te, quelli che erano scritti nella descrizione sul menu.


Terzo sorso. Ogni sorsata è un piacere. Ora nulla stona più, riconosci distintamente che ciò che prima non sapevi decifrare è effettivamente aroma di caffè tostato, che si sentono erbe secche nell’abbocco. Che quello che ti resta in bocca è sapore di lievito, che un tempo ha creato questo capolavoro, ma ora giace inerme.


Quarto sorso. Quinto sorso. Sesto sorso…


Ultimo sorso. Vuoti il boccale. La soddisfazione è totale. Nell’assaporarlo, ti pare di scorgere un sapore nuovo, mai sentito prima, stonato… anche lui sparisce. Ultima traccia ne è la schiuma che ti rimane sui baffi. Ma il dorso della mano è rapido a rimuoverla.

 

g.


3 Comments on “Birra”

  1. 1 anarcosurr said at 11:26 on April 28th, 2008:

    Non ricordo la prima birra che ho bevuto… ma ricordo di una volta che ho bevuto una birra analcolica e ho vomitato. Qualche volta quelle che diventeranno le nostre scelte culturali e di vita sono anticipate dal comportamento (o dalle dimensioni) di un organo.
    C’erano i locali della prima adolescenza, blindati di fumo, pieni di chiasso e di ragazze desiderate. E poi c’era Imo e le birre lungo la fogna asciutta del Bisagno. I primi viaggi in Germania e in Repubblica Ceca che ci hanno messo in bocca la produzione artigianale e la varietà, villaggio per villaggio. La Pegas, Lubecca, i tacos all’alba, il bar sport di Bladavolaskalan o come si chiamava, la birra di fango di Sarajevo, decine di treni, qualche corriera, alberghi, case, cofani di automobile…
    Oggi, c’è la lingua davvero surreale dei sommelier, che prima o poi dovremo anche imparare, e tutto un fiume di sguardi e risate e musica e film e luci di città e di parole nostre, un fiume di cose che vivono e passano intorno ai boccali.

    CRC

  2. 2 Jack Conti said at 16:08 on April 28th, 2008:

    Sono pressoché astemio, e in particolare la birra non mi ha mai attirato…però questa descrizione così sensuale mi fa venire voglia di farmene un sorso! Alla faccia dei sommelier e dell’aroma di pino mugo con coté di cioccolato.

  3. 3 g. said at 13:48 on May 3rd, 2008:

    Era Dobrichovice, non Bladavolaskalan 😛
    E ce ne sarebbero molte altre… la Kaiser Pilsner e la barista, la birra non filtrata di Pilsen, la Gueuze gran riserva che ti ricordi benissimo che sapore avesse…