Università: esproprio, non occupazione!

Posted: November 26th, 2010 | Author: | Filed under: La chambre d'écoute | Comments Off on Università: esproprio, non occupazione!

Viva le occupazioni! Viva le manifestazioni!
Però dobbiamo riconoscere che questo tipo di lotta (tra l’altro sempre più virato all’impatto mediatico che a quello sostanziale) ha senso, in un sistema democratico, solo se esiste una parte politica in grado di raccogliere e tradurre in legge la volontà delle piazze. Intendiamoci, questo non è un bene. Non lo è in generale. E non è un bene nello specifico, visto che di parti politiche in grado di raccogliere questa lotta senza comprometterla irrimediabilmente non ce ne sono.
Dunque, bene le manifestazioni perché fanno bene al tessuto sociale e aprono un po’ di orizzonte e di respiro. Ma se vogliamo evitare che tutto vada come sembra destino che vada, in Italia come all’estero, dovremmo cominciare a fare qualche scelta un po’ più radicale. Accontentiamoci di una battaglia per salvare il salvabile e l’unica cosa che otterremo è che tutto scivolerà più lentamente verso lo stesso risultato: privilegio e privatizzazione.
E’ verso questo sconvolgimento futuro che dobbiamo reagire. Dobbiamo anticiparlo. Cosa faremo quando questo scenario si sarà realizzato, quando non ci sarà neppure una università pubblica, quando solo pochi stronzi potranno permettersi di studiare? Lo stesso dobbiamo cominciare a farlo ora.
Non penso che la soluzione debba essere violenta, ma non penso nemmeno che possa essere istituzionale. Quello che dovremmo fare è una cosa titanica: rifare l’università da zero. Reinnestarla senza compromessi nella società, e questo vuol dire tenersi al di fuori delle strutture esistenti. Fisicamente, non solo intellettualmente. Sottrarla al controllo creando un sistema di creazione e condivisione del sapere che non possa essere rigidamente controllato, e che sia più giusto e più funzionale. Non tanto occupare l’università, ma espropriarla. Creare un sistema parallelo.
Se è vero che questo esproprio non è possibile perché mancano le condizioni sociali, perché non si può che avanzare passo dopo passo e che per ogni passo sospeso verso la rivoluzione, l’altro piede non può che poggiare nell’accettazione del sistema, e se è vero che non è possibile perché ci mancano la forza e la disperazione per saltare a piè pari, se è vero questo, è anche vero che senza una utopia davvero convincente non troveremo mai il coraggio per fare neanche un metro. Senza una utopia che regga, che vada oltre l’ideologia e l’anticonformismo conformista, quindi senza un vero pensiero critico diffuso, possiamo pure dire ciao all’università.

Carlo


Ramen 4

Posted: November 5th, 2010 | Author: | Filed under: La chambre d'écoute | Comments Off on Ramen 4

Da The Anarchist Library un articolo molto interessante sui limiti dell’attivismo come forma di cambiamento sociale: Give up Activism.

Link a un documentario di David Ridgen and Nicolas Rossier su Norman Finkelstein, professore americano e fierissimo contestatore dell’occupazione in Palestina: American Radical: The Trials of Norman Finkelstein.

Finkelstein (2000) The Holocaust Industry: .pdf inglese, .pdf italiano.

Subvertising e culture jamming: i siti di Adbusters e di RTMark. E un articolo buono per un po’ di background sull’argomento: Viral activism and the meaning of post-identity.

Fuori tema, un corto di Tomek Baginski: Fallen art.

Carlo


Ramen 3

Posted: October 29th, 2010 | Author: | Filed under: La chambre d'écoute | Comments Off on Ramen 3


Antipsichiatria, un brevissimo percorso a ritroso…

Siti di Radio Fragola di Trieste e Radio la Colifata di Buenos Aires.

Alcuni articoli dall’archivio del sito del dipartimento di salute mentale di Trieste: Che cos’è la psichiatria, L’uomo e la cosa, Deistituzionalizzazione, un’altra via, L’istituzione inventata, Dal manicomio al lager di sterminio.

Franco Basaglia: Conferenze brasiliane.

Ronald David Laing: Sanity, Madness and the Family.

Erving Goffman: Asylums (presa dai ristretti).

Michel Foucault: Madness and civilization.

Carlo


Ramen 2

Posted: October 15th, 2010 | Author: | Filed under: La chambre d'écoute | Comments Off on Ramen 2

Gli OGM non sono l’unico frutto dell’ingegneria genetica. Ancora più pericolosa è la sua adozione a paradigma scientifico e ideologico e come modello economico della ricerca. Questo articolo di Paolo Sommaggio fa un buon punto sulla sua storia e sulle sue magnifiche sorti e progressive: Umano post umano: I rischi di un uso ideologico della genetica.

Per cominciare un discorso più ampio su scienza, tecnologia e potere.

Per finire, giusto per nominare il movimento più attivo in questo ambito in Italia, quello no tav: una riflessione da un altro blog, No Tav e decrescita.

Carlo

Ancora più pericolosa è la sua adozione a paradigma economico, scientifico e ideologico.dovuto

Ramen 1

Posted: October 8th, 2010 | Author: | Filed under: La chambre d'écoute | Comments Off on Ramen 1

Legge Levi sul prezzo dei libri: buona regola o cristallizzazione di privilegi? Questione già segnalata da Jack, che si trova in prima linea… Due articoli di segno opposto dal manifesto del 5 e del 10 ottobre: Quella buona regola per limitare i monopoli e L’ultima frontiera dell’omologazione.

Teal and orange, come l’abuso del digital intermediary impoverisce le immagini e l’immaginazione. Dal blog di Todd Miro.

The Mantle, sito di critica sociale e dei testi. Aperto a contributi, articoli e recensioni.

Copie conforme, l’ultimo film di Abbas Kiarostami, contro lo sgretolamento delle relazioni umane in una miriade di informazioni esatte, tutta l’ambiguità e l’evocazione di cui abbiamo bisogno…

Zizekiana! Un po’ di cose sul lacaniano leninista più simpatico di tutti:  link per il download del documentario  The pervert’s guide to cinema, articoli: Welcome to the desert of the real, A plea for Leninist intolerance, Hitchcock, Psychoanalysis and the Post-political, The Ongoing Soft Revolution, The Violence of Liberal Democracy, altro ancora su Lacan.com e dal database JSTOR a richiesta.

Per finire, Blu. Muri che fanno crollare quello che hanno intorno…

Carlo

http://anarcosurrealisti.noblogs.org/files/20Welcome-to-the-desert-of-the-real.pdf

Lotta Compromesso Repressione

Posted: January 25th, 2010 | Author: | Filed under: La chambre d'écoute | 2 Comments »

La lotta è vinta dai compromessi che la snaturano. Ciò che i compromessi possono avere di buono viene annullato dalla repressione, a cui sopravvive soltanto il peggio, se qualcosa sopravvive. E solo la lotta può opporsi alla repressione.

Possiamo giocare tutte le volte che vogliamo, ma finché le regole sono queste non riusciremo a cambiare niente.

Se non cambiamo prima di tutto il nostro modo di concepire la realtà, non la cambieremo mai.

Allora, diamo per scontato che c’è qualcosa che non abbiamo capito. Che noi stessi nei confronti della lotta ci comportiamo in un modo che non comprendiamo fino in fondo.

Chiedersi come fare la lotta è anche chiedersi che cosa è la lotta. Come ne parliamo, come ne sogniamo, come la facciamo (o non la facciamo)?

Pensiero, linguaggio e azione sono connessi e, spesso senza che ce ne rendiamo conto, sono condizionati dalle stesse strutture. Ma quali? Come si manifestano nel linguaggio? Come influenzano l’attività dei gruppi? Come definiscono l’idea stessa di gruppi, di iniziative, di attivismo e i loro campi e possibilità di azione? E, alla fine, come possono essere cambiate e in che direzione?

Carlo